Sicurezza, dai fake all’amara realtà: Cerignola sotto assedio

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CERIGNOLA – Un fake che però è vero e sconcertante. Fratelli d’Italia condanna il clima di terrore che vive Cerignola, oggetto anche di amara ironia sui social, quando al centro ofantino viene dato fittiziamente il nome di un inquietante gioco di costruzioni: “assalto al portavalori”. Qui ci vuole l’Esercito. Ma basterebbero almeno i vigili.

I FATTI | Da ieri circola una foto evidentemente artefatta che dà al giocattolo in vetrina il nome di Cerignola. Il “Lego Racers Tiny Turbos Assalto al portavalori” non porta davvero il nome della città, ma è realmente in vendita sia online che nei supermercati. Un’amara ironia, da parte dell’ignoto autore del social fake, considerando che solo nella giornata del 12 dicembre la città sul fiume Ofanto, 55mila e 500 abitanti in provincia di Foggia, ha registrato 5 rapine: ad una autocisterna sulla Strada statale 16, a un venditore ambulante, presso l’Autogrill Torre Alemanna Sud, ad un rivenditore d’auto, ad una farmacia. Ieri sera, sulla Statale 16 è stato ucciso un autotrasportatore con un colpo al volto. E ancora, il 4 dicembre era stata incendiata a scopo intimidatorio l’auto del Capitano della locale stazione dei Carabinieri, tanto che qualche centinaio di cittadini era sceso in corteo pacifico la mattina dell’Immacolata, a manifestare solidarietà. Né negli ultimi mesi, malgrado frequenti arresti, Cerignola appare come un posto tranquillo.

CITTÀ IN DIFFICOLTÀ | La nostra città sta vivendo uno dei periodi peggiori della propria storia, tornando ai tempi del Processo Cartagine dei primi Anni 90. Si rapina per pochi spiccioli e diffusamente. La droga scorre a fiumi. L’economia è in ginocchio, se solo lungo il corso principale quasi un terzo delle attività commerciali ha chiuso, sotto la scure della recessione, delle tasse, di insicurezza e illegalità diffuse.

LE SCELTE SBAGLIATE | D’altro canto, l’amministrazione comunale pare preoccupata, malgrado tutto, di multe da incassare, nastri da tagliare, risultati sportivi e cartelloni natalizi, in una città che invece insieme con tutte le sue componenti dovrebbe chiedere aiuto. Il sindaco snobba con arroganza fondi ministeriali per nuovi impianti di videosorveglianza, evita con cura di destinare l’ex tribunale a sede del Commissariato di Polizia da elevare a Primo livello, subisce senza drammi un’interdittiva antimafia per un appalto.

DOPO IL DANNO, LA BEFFA | Quel che spaventa di più è l’assuefazione mista ad omertà che ormai pervade la gente perbene. E poi arriva il Lego dell’assalto al portavalori, per bimbi da 6 a 10 anni: chissà con quali principi cresceranno se hanno dei genitori che nessuno prende a schiaffi e che glielo comprano.

Che Cerignola si stia addormentando è chiaro: la manifestazione di sabato scorso ne è stata la prova. Serve lo Stato, per dare fiducia alla gente onesta ed assicurare certezza della pena ai disonesti. Che frattanto si arricchiscono sempre di più ed impongono amaramente la propria legge. Che non è la nostra. E pure per un improprio gioco di costruzioni, veniamo derisi. Dopo il danno, la beffa. Sono questi i danni d’immagine che dal Comune dovrebbero denunciare.

LA PROPOSTA | I vigili urbani sono chiusi negli uffici. Occorre attendere qualche partita di cartello per vedere qualche divisa (nuova e ben pagata) nei pressi del campo sportivo. E invece, in attesa che lo Stato faccia il suo, il Comune potrebbe metterci la faccia: random nei quartieri almeno fino alla chiusura dei negozi, qualche agente di Polizia municipale servirebbe. In divisa, per rappresentare le istituzioni come deterrente contro il malaffare, per dar fiducia ai cittadini dando servizi e non solo sanzioni.

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