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di GIANDONATO LA SALANDRA (portavoce provinciale Fratelli d’Italia)

 

FOGGIA – La crisi al Comune di Foggia in alcun modo può ascriversi a Fratelli d’Italia e alla Lega, e questo salvo che non si voglia trovare un capro espiatorio.

La verità è che su di una pregiudiziale tecnica è emerso il fallimento di talune dinamiche che hanno animato questa amministrazione. È nei fatti che tra coloro che hanno sottoscritto e manifestato le proprie ragioni sulla pregiudiziale, non vi sono solo Fratelli d’Italia e Lega, ma anche uomini legati al partito di Franco Landella, e che da tempo – e da ultimo nella giornata di ieri – hanno inteso dare un segnale di forte discontinuità. Nessuno può attaccare così semplicemente Fratelli d’Italia e la Lega per quanto accaduto, perché pur avendo questi partiti da lungo tempo mosso forti critiche all’amministrazione comunale, hanno volentieri accettato il partecipare ad un tavolo politico che avesse contezza e misura di quelle che sono state le forze dell’ultima campagna elettorale e di quelle che portarono proprio Franco Landella alla vittoria nel 2014.

Nessun ricattucolo è stato mai posto in essere da Fratelli d’Italia e dalla Lega, e questo è evidente ove si consideri che di assessorati ne ha parlato il sindaco e non già i due partiti. Il tavolo cui ha partecipato Fratelli d’Italia era costituito per dare una dimensione politica ad una amministrazione che nei fatti e nei numeri non risponde più a quelle che sono le realtà politiche nazionali e locali. Un tavolo che lo stesso sindaco di Foggia, dando “disponibilità” nei termini dei soli ingressi in giunta, ha voluto sminuire. L’intesa e l’auspicio era il procedersi alla definizione di un documento politico per la città, affinché i partiti si facessero carico del dover restituire alla città quella dimensione politica che per lungo tempo è stata assente.

Questo non è avvenuto, e non è avvenuto perché in quel tavolo in ben due occasioni FdI e Lega hanno posto problemi in ordine al bilancio di previsione ed alle osservazioni poste dalla Corte dei Conti. Fratelli d’Italia nel suo profondo rispetto per le istituzioni ha sempre posto questo problema, perché alla città sia chiaro che il bene della stessa passa proprio dalla necessità di rivedere ed intervenire secondo i canoni indicati dalla magistratura contabile, evitando che possa anche solo pensarsi fosse un mero discorso di “poltrone”.

Ho appreso del furore dell’On. Luigi Vitali cui, tuttavia, mi sento di interrogare sul come mai egli mai ha ritenuto di portare sul tavolo regionale dei partiti della coalizione, le difficoltà politiche che la coalizione stava incontrando nel capoluogo all’indomani delle elezioni regionali e di quelle politiche. Elezioni regionali che, per i desiderata romani (e questo è un dato di fatto), hanno dilaniato un Centrodestra che fino a quel momento era unito e pronto a vincere.
Fratelli d’Italia alle ultime elezioni politiche, pur avendo, in diversi momenti ed in diverse sedi manifestato l’importanza della condivisione nelle scelte dei candidati nei collegi uninominali, ha tenuto ripetutamente, con i propri candidati e con lo stesso coordinamento provinciale, ad affermare l’unità della coalizione quale unica alternativa per la definizione di una maggioranza politica forte e stabile. Tuttavia, a latere del ciclone pentastellato che si è abbattuto sul sud del nostro Paese, è di tutta evidenza che le scelte non condivise ed imposte hanno, nel capoluogo, avuto riflessi ben più negativi dell’intero quadro meridionale.

In politica si discute e le ragioni passano sempre dal riconoscimento delle responsabilità.

Quanto è in atto al comune di Foggia è solo ed unicamente l’atto terminale di una politica amministrativa solitaria, e tanto è evidente proprio dai numeri e dai nomi legati all’ultimo consiglio. Volere, ripeto, tacciare Fratelli d’Italia o la Lega di responsabilità è un atto politicamente gravissimo.

Nella maggioranza di Palazzo di Città, è nei numeri che la stessa Forza Italia, con i suoi eletti, sia assente. È nei numeri che la “maggioranza” del Sindaco sia nella civica che lo supportò alle elezioni comunali. Se si vuole isolare Fratelli d’Italia e la Lega, è nei numeri che l’isolamento politico è in Forza Italia.

Fratelli d’Italia ha plaudito all’invito di Forza Italia perchè lo ha ritenuto un momento di confronto da troppo tempo assente, ha dato la propria massima disponibilità a discutere di quanto in essere al Comune di Foggia nel massimo rispetto dei partiti e della politica, si è resa disponibile, come detto, ad un documento politico che rispettasse, comunque, quanto evidenziato dalla magistratura contabile, quale Istituzione che non si può far finta non esista. Il bene della città passa per il rispetto delle istituzioni e per il rispetto delle regole.

Tacciare Fratelli d’Italia di irrilevanza politica è paradossale ove si considera che è nei numeri quale sia il partito con evidenti criticità interne ove si guardino, come detto, i firmatari della pregiudiziale. Ricordo che i due assessorati alla Lega e Fratelli d’Italia sono stati offerti e non richiesti. Ricordo che anche in passato fu il Sindaco di Foggia ad offrire un assessorato (alla sicurezza) alla Lega, e questa a dire no grazie in assenza di un progetto politico concreto. In cosa consisterebbe il ricatto politico.

È ricatto politico chiedere una revisione della giunta con una riduzione del numero degli assessori? È ricatto politico chiedere che la nuova giunta sia definita dai partiti della coalizione che fu nel 2014 ed è nel 2018, e che essa proceda nel senso della Corte dei Conti?

Quali sono le ripercussioni per la città se non si da corso a quanto evidenziato dalla Corte dei Conti. Quali sono le ripercussioni per la città nel continuare nella gestione della cosa pubblica in assenza di un progetto condiviso? Questi sono gli interrogativi che la politica deve porsi.

Non posso pensare, e lo dico come portavoce provinciale di Fratelli d’Italia, che il partito dell’On. Vitali non conosca il quadro politico della città di Foggia, e come sia proprio Forza Italia in altre realtà amministrative, quali ad esempio Orta Nova o Cerignola, a logorare le condizioni perché il Centrodestra affronti le competizioni del 2019 in modo unito e compatto.

Prima di attaccare Fratelli d’Italia e la Lega, lungi dal voler entrare nelle dinamiche di altri partiti, Forza Italia dovrebbe discutere al proprio interno e con i propri consiglieri comunali su che politica seguire. Se essere in maggioranza o essere stampella di altre maggioranze.

Laddove voglia discutersi di politica, e non mi stancherò mai di affermarlo, vi è la massima disponibilità di Fratelli d’Italia ad affrontare qualsiasi tema a Foggia come in provincia, diversamente, mi sembra, che l’isolamento politico sia nella sola Forza Italia.

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