Zuppa (Fdi): “Aggressore senegalese a Foggia emblema del fallimento dell’integrazione”

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FOGGIA – “Intollerabile che un aggressore, clandestino e senza documenti, tenti una violenza ai danni di una ragazza e venga rimandato a casa perchè incensurato”. È il commento di Antonella Zuppa, componente Assemblea Nazionale e referente del dipartimento Tutela vittime Fratelli d’Italia in Capitanata.

Un giovane senegalese è stato arrestato il 5 giugno a Foggia, per aver intimato ad una 14enne di seguirlo, brandendo un coltello. Il peggio è stato sventato dall’intervento di familiari ed amici della giovane foggiana, allertati dalle urla. Arrestato dalla Polizia per violenza privata, il senegalese irregolare dovrà rispondere di minacce, possesso ingiustificato di arma da taglio e false generalità. Dopo 48 ore, però, per sovraffollamento delle carceri, al 28enne senza fissa dimora è stato possibile applicare la sola misura cautelare dell’obbligo di firma.

“Ennesimo episodio che vede protagonista un immigrato clandestino – osserva Zuppa – . Ancora una volta, si permette a uno straniero irregolare di soggiornare liberamente sul nostro territorio. E dopo un fatto grave come quello accaduto qualche sera fa, gli si permette di andare libero per le strade di Foggia. Insomma, le vittime vengono bistrattate e declassate permettendo che chi commette un reato rimanga impunito. E se nessuno avesse udito le grida della ragazza, cosa sarebbe accaduto? Un altro caso da aggiungere alle sterili statistiche. Tanto vale una vittima?”

Con l’episodio del 5 giugno, si delinea ancora più chiaramente lo stretto connubio tra immigrazione e l’attività a delinquere. “L’auspicio è che il Governo ponga mano alla questione dei continui sbarchi e che ci sia un’immigrazione controllata – precisa l’esponente di Fratelli d’Italia – anche nell’interesse degli stessi migranti, spesso vittime a loro volta di ong specultarici. Ma ciò che deve essere in cima all’agenda del Paese è la sicurezza. Episodi come quello di Foggia restituiscono un rapporto tra Italia ed immigrati assai lontano dall’idea di integrazione”.

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