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CERIGNOLA – L’amministrazione comunale vuole mettere in sicurezza gli accessi del Comune con lavori sotto soglia, consentiti ad affidamento diretto.

Poi… L’amministrazione comunale vuole mettere in sicurezza gli accessi del Comune con lavori sotto soglia, consentiti ad affidamento diretto.

E sono due… con la seconda fase che coinvolge anche uno stretto parente di un prossimo assessore.

Fin qui, a distanza di mesi, è già il secondo affidamento diretto “sotto soglia” per lo stesso progetto di messa in sicurezza, spezzettato in modo che possa andare sotto soglia ad affidamento diretto, previa gara esplorativa. Chi e come abbia stabilito che gli importi ogni volta siano sotto soglia è materia per uno scrittore di racconti di fantasia: il comandante Francesco Delvino.

LA PRIMA DETERMINA, PREZZO INDOVINATO | Era il 27 giugno 2016, quando il dirigente supremo della Sicurezza ravvisava la pur condivisibile esigenza di ristrutturare l’ingresso del Palazzo di Città. Per realizzare un accesso controllato all’interno degli uffici comunali, si legge nella sua determina dirigenziale (484/28 del 27 giugno 2016), immagina “infrastrutture” per il deflusso e lo smistamento degli avventori al Palazzo di Città.

Fin qui, niente di strano. Ma nello stesso atto, il comandante immagina anche “che nell’ambito di una spesa presunta al di sotto di euro 40mila, è ipotizzabile procedere ad un affidamento diretto previa gara esplorativa”. Verissimo (D.Lgs 56/2017, articolo 36 comma 2a): sotto i 40mila è così.

Ma come si è stimato che quei lavori potessero costare meno di 40mila euro, tanto da procedere in quella direzione gestionale? Non è dato saperlo: forse ha tirato ad indovinare, o forse ha l’occhio esperto. Chissà. E infatti. Delvino chiedeva 3 preventivi, affidando il lavoro all’offerente migliore: 39.620,00 euro (con l’Iva, 48.336,40).

Effettivamente era sotto i 40mila euro. Che fortuna e che intuito…

LA SECONDA, MEGLIO AFFIDARSI AD UN PROFESSIONISTA | Ma si poteva fare di meglio. E allora si arriva al 3 novembre 2017, quando sempre lo stesso Settore Sicurezza partorisce un’altra determina (1354/101 del 3 novembre 2017). Perché quello stesso progetto dell’anno prima “per poter essere definitivo – si legge in ciò che scrive lo stesso Delvino – ha necessità di un ulteriore intervento che riguarda il piano terra ovvero l’area attualmente adibita a ricovero mezzi Polizia Municipale a ed area deposito per merci sequestrate, reperti e archivio per altri uffici del Comune di Cerignola”.

Delvino lì ha pensato a 2 porte tagliafuoco. Ma chissà quanto costeranno. L’altra volta ci aveva visto giusto che era un prezzo sotto i 40mila euro, ma stavolta?

Meglio chiamare un esperto, allora. Viene “richiesto a titolo gratuito” il sopralluogo del giovane ingegnere Francesco Morra, parente prossimo del Pasquale in odore di assessorato in quota Federazione Civica. Il professionista, tra l’altro referenziato “antincendio” (secondo quanto previsto dal D.Lgs 139/2006, la vecchia legge 818/1984) elabora “una relazione tecnica – si legge – ove ha specificato sia la tipologia dei lavori necessari sia un prezzo orientativo per la realizzazione degli stessi”.

Cioè? Stavolta non è più Delvino a giocare a “Ok il prezzo è giusto”, ma Morra, che, individuato non si sa come, gratuitamente (malgrado l’Anac indichi la gratuità della prestazione come la più grave delle violazioni della norma codicistica), elabora un costo “orientativo” dei lavori. Davvero? Così si fa? Un professionista viene chiamato per stabilire il “prezzo orientativo” dei futuri lavori?

Quanto costa? E quanto mai potrà costare l’istallazione di 2 porte tagliafuoco… Mica sono 22… È sopra la soglia? Ma no… è sotto soglia, sotto i 40mila euro. E allora Delvino, con tranquillità, può procedere alla verifica: chiede 4 preventivi e anche stavolta è fortunato. Il prezzo più vantaggioso è inferiore a 40mila euro: 37.704,92 (che poi con l’Iva diventano 46mila tondi tondi). Per 2 porte, le cui caratteristiche non sono meglio descritte in determina.

NEO NELLA PROGRAMMAZIONE O NELLA TRASPARENZA? | Risultato, il progetto di messa in sicurezza del Comune si copre di dubbi: o non si è calcolato bene dall’inizio quanto potesse costare nel suo complesso, nei vari step, oppure si spezzetta astutamente (e non va bene per niente) la cifra per andare sempre sotto soglia e non fare mai gare vere e proprie.

E così pure 400mila euro possono diventare 10 “sotto soglia” per non fare mai gare come il Codice degli appalti comanda, e come sarebbe da fare se si parla dello stesso progetto. Come in questo caso, in cui però lo si spezzetta.

Delle 2, l’una: o scarsa capacità di programmazione (e appare poco probabile). O scarsa trasparenza.

Il dubbio resta, insieme a tutte le stranezze e le singolarità di questi 2 atti.

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