La città di nastri e mattoni dimentica Sia, inquinamento e delinquenza

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CERIGNOLA – Microcriminalità tangibilmente dilagante, infiltrazioni mafiose ancora al vaglio degli organi competenti, ambiente sempre più a rischio, Sia Srl in attesa di sapere se sopravviverà o no. Questa è la città in cui viviamo.

Sia chiaro. Non tutto è “colpa” del sindaco. Lui da tempo s’è trasformato in “90° minuto” per dare i risultati sportivi. Si vanta delle realizzazioni edilizie che certamente danno lavoro a qualche nota ditta. Ma sul resto preferisce armi di distrazioni di massa e non parla delle cose serie, che minano il tessuto sociale, le garanzie sanitarie. Qualche suo assessore fa sapere che la malavita si combatte con un patrocinio ad un evento di sensibilizzazione. Ne prendiamo atto.

Il problema reale è quel che si vive: di sabato sera con le rapine in pizzeria, ogni sera con fumi maleodoranti di ignota fattura, rivoli inquinati senza alcun intervento. Per questo appare irriguardoso credere che il futuro di questa città sarà garantito solo da rotatorie e edilizia.

RIFIUTI | Il Consorzio Fg 4 è commissariato. La Sia Srl (con tutti i lavoratori) è in attesa di sapere dal tribunale se fallirà o no. Gli altri sindaci sono preoccupati. In caso si salvi, dopo le perdite 2018 (15 milioni per non aver dato seguito all’Aia, per averla persa e aver fatto chiudere la discarica), il Comune di Cerignola dovrà accantonare in bilancio circa 7 milioni, come previsto per legge. Frattanto il servizio di raccolta dei rifiuti arranca e la città è sporca, con una differenziata ferma e costi Tari crescenti.

INQUINAMENTO | Il Lagrimaro è acclaratamente inquinato e non un solo atto ufficiale di sollecito al Consorzio di Bonifica è mai partito dal Comune, né interventi sostitutivi e definitivi in danno di chi non adempie, a tutela della nostra salute pubblica. Sui fumi e sull’emergenza, semplicemente si nega il problema e ci si gira dall’altra parte, con le forbici in mano, già pronti per un’altra inaugurazione.

DELINQUENZA | Nella città delle 3 interdittive per mafia, dei 6 mesi di indagine di una commissione prefettizia (mai successo prima), la richiesta di Commissariato di I livello è solo uno sbiadito ricordo, come i Vigili per strada (tranne in caso di partite o processioni), come i vertici interforze. Il sindaco parla di sicurezza solo se capita qualcosa a lui e dopo una denuncia fa credere di aver avuto la scorta, dopo mesi di insulti ad ogni livello di inquirenti e divise. Come se il mondo reale possa essere la sua stanza in cui parla da solo davanti ad una telecamera. Chissà di cosa ha bisogno allora chi s’è visto aggredire in pizzeria da 4 uomini armati, in una città in cui vivere sta diventando impossibile. E la risposta è solo la strafottenza arrogante di chi risponde con gol e mattoni.

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